Il passato non perdona by Dario Snaidero

Il passato non perdona by Dario Snaidero

autore:Dario Snaidero [Snaidero, Dario]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: giallofestival, giallo festival, gialli, noir, thriller, mistery, gialli italiani, premio letterario
editore: Damster
pubblicato: 2021-04-06T16:00:00+00:00


***

Corgnali si alzò a propria volta. Prese il cappello. Poi lo rimise a posto e si risedette. Doveva riordinare le idee. Non aveva nulla di concreto in mano, tutto correva troppo veloce e lui non riusciva a tenere il passo. Non aveva l’arma del delitto e probabilmente non l’avrebbe mai trovata. Chiamò comunque il piantone: doveva dire al maresciallo di scandagliare la roggia dopo la chiusa. Non voleva lasciare nulla di intentato, anche se non ci sperava molto. Avrebbe voluto dire che l’assassino si era sbarazzato dell’arma subito dopo il delitto. Improbabile. Invece, era il sangue sui vestiti dell’assassino ciò che lo interessava e al quale non riusciva a dare una risposta. Infatti, non potevano esserci dubbi sul fatto che l’assassino si fosse sporcato di sangue. Le fontane, maledizione. L’assassino doveva essersi lavato in qualche modo. Pregò tutti i santi e si precipitò ai giardini.

Continuò a invocare la Dea Fortuna, la pregò con tutta l’anima che gli fosse propizia. Aveva perso tempo e la scena del crimine ormai era stata sporcata da chissà quante altre impronte. Entrò nel giardino.

C’erano quattro fontane. E trovò le macchie di sangue sull’erba intorno alla seconda. Era logico, alla fine. La seconda fontana era un po’ più appartata e non troppo distante dalla roggia. Maledisse se stesso per non averci pensato subito. Chiese a una signora di fermarsi in quel punto, di non toccare e di cacciare via chiunque si fosse avvicinato. E corse verso la questura.

Ritornò al giardino con il maresciallo e due agenti. Ringraziò la signora e fece vedere le macchie ai suoi. Aldo Sassu guardò Corgnali con aria compiaciuta. Non aveva sbagliato a puntare su di lui: gli stava dando delle belle soddisfazioni. Nel frattempo, era arrivata la camionetta con gli altri agenti. E questa volta setacciarono i giardini palmo a palmo. I giardinieri non erano ancora arrivati, per fortuna.

Trovarono anche il punto dove l’assassino aveva scavalcato la recinzione per scappare. L’erba delle aiuole era tutta calpestata, come se qualcuno avesse fatto diversi tentativi prima di saltare. Se non altro, questa volta potevano affermare che l’assassino era probabilmente un uomo. Le impronte sia dall’una che dall’altra parte della cancellata erano compatibili infatti con calzature da uomo.

Il quadro iniziava finalmente ad assumere una forma logica. Tuttavia, non avevano ancora trovato il colpevole, quindi non poteva ancora cantare vittoria. Però Corgnali aveva compiuto diversi passi avanti. E aveva ripreso la sua corsa.

Se ne ritornò in questura e lasciò al maresciallo la conclusione delle operazioni. Gli chiese di lasciargli sul tavolo la relazione: l’indomani mattina l’avrebbe fatta leggere a Biasutti e poi l’avrebbe consegnata al questore. Prese il cappello dall’attaccapanni e si diresse verso casa. Voleva cambiarsi prima di andare a prendere Margherita



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